Alcuni momenti della celebrazione dell'11/IX/2016

11 Settembre

 

Solennità della Dedicazione della Chiesa del Monastero

 

 

 

Ore 10,00 Solenne Celebrazione Eucaristica

 

presieduta

 

dal Rev.mo Dom. Paolo Lunardon,

 

Abate emerito dell’Abazia di San Paolo flm Roma,

 

nel LX della sua Ordinazione Sacerdotale.

 

11 settembre

SOLENNITÀ DELLA DEDICAZIONE DELLA CHIESA DEL MONASTERO

Dalla prima lettera di san Pietro, apostolo 2, 1-17

 

L'edificio spirituale fatto di pietre vive

Deposta dunque ogni malizia e ogni frode e ipocrisia, le gelosie e ogni maldicenza, come bambini appena nati bramate il puro latte spirituale, per crescere con esso verso la salvezza: se davvero avete gia gustato come è buono il Signore. Stringendovi a lui, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo. Si legge infatti nella Scrittura: Ecco io pongo in Sion una pietra angolare, scelta, preziosa e chi crede in essa non resterà confuso. Onore dunque a voi che credete; ma per gli increduli la pietra che i costruttori hanno scartato è divenuta la pietra angolare, sasso d'inciampo e pietra di scandalo. Loro v'inciampano perché non credono alla parola; a questo sono stati destinati. Ma voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce; voi, che un tempo eravate non-popolo, ora invece siete il popolo di Dio; voi, un tempo esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto misericordia. Carissimi, io vi esorto come stranieri e pellegrini ad astenervi dai desideri della carne che fanno guerra all'anima. La vostra condotta tra i pagani sia irreprensibile, perché mentre vi calunniano come malfattori, al vedere le vostre buone opere giungano a glorificare Dio nel giorno del giudizio. State sottomessi ad ogni istituzione umana per amore del Signore: sia al re come sovrano, sia ai governatori come ai suoi inviati per punire i malfattori e premiare i buoni. Perché questa è la volontà di Dio: che, operando il bene, voi chiudiate la bocca all'ignoranza degli stolti. Comportatevi come uomini liberi, non servendovi della libertà come di un velo per coprire la malizia, ma come servitori di Dio. Onorate tutti, amate i vostri fratelli, temete Dio, onorate il re.

 

Dalle «Omelie su Giosué figlio di Nun» di Origéne, sacerdote (Om 9, 1-2; SC 71, 244-246)

 

Come pietre vive veniamo edificati in tempio e altare di Dio

Noi tutti che crediamo in Cristo siamo chiamati «pietre vive», secondo l'affermazione della Scrittura: «Voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo» (1 Pt 2, 5). Ma come per le pietre materiali vediamo che si pongono a fondamento le più solide e le più resistenti perché si possa affidar ad esse e porre su di esse il peso di tutto l'edificio, così avviene anche per le pietre vive: alcune sono poste nelle fondamenta dell'edificio spirituale. Quali sono queste pietre poste nelle fondamenta? «Gli apostoli e i profeti». Così infatti insegna Paolo: «Edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù» (Ef 2, 20).

O ascoltatore, per renderti più atto alla costruzione di quest'edificio, per ritrovarti, come pietra, più vicino al fondamento, sappi che Cristo stesso é il fondamento dell'edificio che stiamo descrivendo. Così infatti si esprime l'apostolo Paolo: «Nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che é Gesù Cristo» (1 Cor 3, 11). Beati dunque coloro che costruiscono edifici religiosi e santi sopra un così nobile fondamento. Ma nell'edificio della Chiesa deve esistere anche l'altare. Perciò io penso che chiunque di voi, pietre vive, é atto e pronto all'orazione e ad offrire suppliche a Dio giorno e notte, appartiene a coloro con i quali Gesù edifica l'altare.

Ma vedi quali lodi vengono tributate alle pietre dell'altare: Mosé, il legislatore, ordinò che l'altare fosse costruito di pietre integre, non tagliate da scalpello. Chi sono queste pietre intatte? Probabilmente queste pietre integre e intatte sono i santi apostoli, formanti insieme un unico altare per la loro unanimità e concordia. Si narra, infatti, che tutti insieme pregando e aprendo la loro bocca abbiano detto: «Tu, Signore, che conosci il cuore di tutti» (At 1, 24). Proprio essi, dunque, che poterono pregare unanimi, con un'unica voce e un solo spirito, sono degni di formare tutti insieme l'unico altare, sul quale Gesù offre il sacrificio al Padre.

Ma anche noi adoperiamoci per avere tutti un unico parlare, un unico sentire, niente facendo per contesa né per vana gloria, ma fermi nello stesso sentimento e nella stessa convinzione, perché possiamo anche noi diventare pietre atte all'altare.


Dal Vangelo secondo Giovanni Vangelo  Gv 4, 19-24

In quel tempo, la donna Samaritana disse a Gesù:
«Signore, vedo che tu sei un profeta. I nostri padri hanno
adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme
il luogo in cui bisogna adorare».
Gesù le dice: «Credimi, donna, è giunto il momento in cui né
su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre.
Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che
conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei.
Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori
adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca
tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono
adorarlo in spirito e verità».