Aprendo gli occhi a quella luce divina ascoltiamo con trepidazione ciò che ci ripete ogni giorno la voce ammonitrice di Dio.

Prol. RB 9

 

Il 27 dicembre scorso la Madre Abbadessa Sr. Tarcisia Pezzoli ha celebrato il 50° anniversario di Professione monastica, ricorrenza venutasi a creare proprio all’inizio dell’Anno della Vita consacrata voluto da Papa Francesco. La celebrazione, in canto, dei Primi Vespri della Festa della S. Famiglia ha preceduto la S. Messa prefestiva, durante la quale la Madre ha rinnovato il suo “sì” al Signore. L’Eucarestia è stata presieduta da Mons. Gianni Carzaniga, Prevosto di S. Alessandro in Colonna - Parrocchia alla quale il nostro Monastero appartiene - e concelebrata dal Cappellano Mons. Daniele Rota, da Mons. Tarcisio Ferrari, da Mons. Achille Sana, da Don Ennio Provera, da Don Riccardo Bigoni, parroco di Villa d’Ogna, paese natale dell’Abbadessa, da Don Tiziano Legrenzi e da Don Marco Meraviglia; circondata dall’affetto dell’ amata Comunità monastica, dal Gruppo Oblati secolari, che ha curato il servizio liturgico, dalle sorelle e dai parenti, conoscenti e amici legati alla Comunità.

Mons. Gianni nell’omelia ha simbolicamente consegnato quattro “parole” tratte dalla Liturgia, leggendole in filigrana attraverso quel “non anteporre nulla all’amore di Cristo” che è il cuore della vita monastica proposto da S. Benedetto ai suoi monaci:

- FIGLIO. Sentirsi sempre figlia nel Figlio, unica ed irripetibile, realmente generata dall’amore, legata da un indissolubile affetto al Padre nello Spirito.

- FEDE. È il grande dono del Signore che suscita la capacità di rispondere e dare volto all’amore.

- GUIDATI DALLO SPIRITO. Chi si lascia guidare dallo Spirito riesce sempre a riconoscere Cristo in ogni uomo, in ogni situazione. Diventa Tempio dello Spirito, plasmato dalla sua forza, capace di vivere autenticamente la sua vocazione cristiana.

- FAMIGLIA. Ogni giorno ci si esercita a vivere insieme, nella famiglia naturale - come nella famiglia monastica  - dentro una storia concreta, incarnata nella vita di ogni giorno.

Il breve ma intenso rito della rinnovazione della Professione che la Madre ha fatto davanti all’altare il canto del Suscipe e del Credo cantato con tutta l’assemblea, hanno suggellato il vivo desiderio di continuare a servire il Signore e la Comunità nella gioia di una donazione diuturna e generosa.