Ad cenam Agni providi,
stolis salutis candidi,
post transitum maris Rubri
Christo canamus principi.
(Inno dei vespri di Pasqua)
La Santa Pasqua per ogni cristiano rinnova il Sacrificio supremo di Cristo, che ci consente di attraversare misticamente il mar Rosso per morire realmente alla nostra condizione di peccato e risorgere alla nuova dimensione della Grazia. Pasqua/passaggio che si realizza con l’invito alla Cena dell’Agnello dove gustiamo il Corpo e il Sangue di Cristo offerto sull’Altare della Croce per la nostra vita. In questo mirabile banchetto vespertino veniamo protetti dalla distruzione, come gli ebrei che unsero le architravi delle loro abitazioni, per essere risparmiati dalla morte, proprio nella notte di Pasqua.
In questo evento salvifico del popolo d’Israele è prefigurata la nuova Alleanza in cui Cristo nostra Pasqua, agnello immolato, vero pane azzimo si offre per noi e come vera vittima sacrificale rompe le porte dell’inferno, salva l’uomo dalla sua prigione e lo restituisce alla Vita! Sembra un sogno… Ora, a causa di una colpa, che la Chiesa definisce “felix culpa”, fortunata, l’uomo merita un così grande Redentore!
Tutta la liturgia canta il “passaggio”, la “trasmutazione” delle tenebre in luce, della colpa in perdono, ma soprattutto celebra il Mistero del pane che diviene realmente Corpo e del vino che diviene Sangue per la nostra Salvezza!
Infatti, questo Mistero della nostra redenzione viene così ben rappresentato nella Sequenza dalla metafora del duello tra la morte e la Vita, da divenire il paradigma dell’esperienza cristiana:“Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello. Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa”.
Questo trionfo è espresso dal canto di gioia della Chiesa, la quale, in questa notte che segna la rinascita dell’uomo, attende la Luce nuova e proclama: “Esulti il coro degli angeli, esulti l'assemblea celeste: un inno di gloria saluti il trionfo del Signore risorto. Gioisca la terra inondata da così grande splendore; la luce del Re eterno ha vinto le tenebre del mondo.” Per questo “gioisce la madre Chiesa, splendente della gloria del suo Signore” che ha lottato da solo e ha vinto (cfr. Is 63, 1-5).
Quello che ci appariva come l’epopea di un sogno, in questa mistica notte, si è realizzato e come testimone chiama Maria di Magdala che ognuno di noi, in quanto membro della Chiesa, interroga: «Raccontaci, Maria: che hai visto sulla via?» ed ella risponde: «La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto, e gli angeli suoi testimoni, il sudario e le sue vesti. Cristo, mia speranza, è risorto; e vi precede in Galilea». Anche noi, uniti a questa testimonianza concessaci per grazia e non certamente per merito, possiamo ripetere: “Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto”!
Danilo Mauro Castiglione
Oblato Benedettino Secolare
Dalla V domenica di Pasqua fino a all'Ascenzione celebrazione vigiliare dell'Ufficio delle letture
presso
la Chiesa di San Giuseppe, tutti i sabati alle 21,30
presiede don Maurizio Rota con la presenza degli Oblati Benedettini Secolari